Dal palco della Festa dell’Unità di Napoli , alle Terme di Agnano, il 1° ottobre 2023 , Vincenzo de Luca, P residente della Regione Campania, demolì il suo stesso partito: «Dentro il P artito Democratico c’è un tasso altissimo di presunzione. Ci sentiamo moralmente superiori, ma spesso siamo inferiori. Presuntuosi e inconcludenti». Non erano parole di un avversario, ma di un esponente conosciuto a livello nazionale e, all’epoca, il più votato del Pd in Italia, che parlava davanti alla sua stessa base. De Luca non usò giri di parole: dirigenti «maleducati», «imbecilli», correnti che si nutrivano di se stesse e un partito incapace persino di «organizzare una gita». Poi l’annuncio: «un’operazione verità», un giro per raccontare direttamente ai cittadini la sua idea di politica. Al netto dello stile ruvido, il punto era serio: se il Pd continuava a rifugiarsi nella retorica della superiorità morale senza produrre risultati concreti, se non affrontava il correntismo che paralizzava ...
«Signore, non sono degno…». Una preghiera che ci avvicina a Gesù Durante la Santa Messa in Vetus Ordo, prima della Comunione, i fedeli insieme pronunciano la seguente preghiera: «Dómine, non sum dignus, utintres sub tectum meum; sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea», ovvero: «Signore, non sono degno che Tu entri sotto il mio tetto; ma dì una sola parola e l’anima mia sarà guarita». Sono parole brevi, ma molto profonde. Vengono dal Vangelo, quando un centurione — cioè un ufficiale romano — chiese a Gesù di guarire il suo servo malato. Non si sentiva degno di riceverlo in casa, ma aveva una grande fede nella sua parola. Gesù, colpito da questa fiducia, guarì il servo a distanza. Nella Messa in Vetus Ordo questa frase è pronunciata con calma, spesso tre volte, ed è accompagnata da un gesto: ci battiamo il petto, come segno di umiltà. È un momento in cui riconosciamo che, da soli, non siamo all’altezza di ricevere Gesù, ma s...